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Solstizio d’estate

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Tu sei tutte le dimore

che io voglio abitare,

sei il mio campo di grano

in cui vorrei svanire,

l’onda chiara e spumosa

che mi possa cullare

e poi il sole allo zenit

che mi acceca la vista.

 

Scorri dentro le vene

come un nettare antico,

eri nelle mie ossa

senza ch’io lo sapessi,

c’è qualcosa di sacro,

misterioso ed arcano,

che ha vibrato il mio battito

finalmente col tuo.

 

E nel giorno più lungo

quando il sole si placa,

ferma il suo progredire

e riscalda l’estate,

tu mi hai preso per mano,

hai cessato ogni indugio,

ti ho abbracciata più forte

e baciata all’aurora.

 

Sei la casa che voglio,

con quel tuo fare lieve,

ti ho riempita di fiori,

con i petali gialli,

ti proteggo e ti curo

con la spada e col sangue,

e ogni sera le mani

strette attorno ai tuoi fianchi.

 

 Arcangelo Galante - 10/07/2020 13:32:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un imperativo solstizio d’estate che appare ad ogni desiderio rivelatosi lettore, giacché tutto è congiunto fisicamente all’amata persona, la quale, ha irretito la mente dell’autore.
I pensieri continui nel voler trascorrere attimi indimenticabili di percezioni meravigliose, aumenta il piacere dell’anima, scaldando persino i sensi, col ricordo di ciò che già era accaduto nel passato.
Profumi, sensazioni tattili, sapori e gusti, si miscelano all’intenzione di godere intensamente, senza alcun ragionevole dubbio. Versi romanticamente passionali, nonché di sincera dedica, ad una speciale donna.
Intenso messaggio d’amore, che continuamene stimola le pulsioni del cuore del poeta!

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