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al testo di Fernando Massimiliano Andreoni
Solstizio d’estate
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Tu sei tutte le dimore che io voglio abitare, sei il mio campo di grano in cui vorrei svanire, l’onda chiara e spumosa che mi possa cullare e poi il sole allo zenit che mi acceca la vista. Scorri dentro le vene come un nettare antico, eri nelle mie ossa senza ch’io lo sapessi, c’è qualcosa di sacro, misterioso ed arcano, che ha vibrato il mio battito finalmente col tuo. E nel giorno più lungo quando il sole si placa, ferma il suo progredire e riscalda l’estate, tu mi hai preso per mano, hai cessato ogni indugio, ti ho abbracciata più forte e baciata all’aurora. Sei la casa che voglio, con quel tuo fare lieve, ti ho riempita di fiori, con i petali gialli, ti proteggo e ti curo con la spada e col sangue, e ogni sera le mani strette attorno ai tuoi fianchi.
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Arcangelo Galante
- 10/07/2020 13:32:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Un imperativo solstizio d’estate che appare ad ogni desiderio rivelatosi lettore, giacché tutto è congiunto fisicamente allamata persona, la quale, ha irretito la mente dellautore. I pensieri continui nel voler trascorrere attimi indimenticabili di percezioni meravigliose, aumenta il piacere dell’anima, scaldando persino i sensi, col ricordo di ciò che già era accaduto nel passato. Profumi, sensazioni tattili, sapori e gusti, si miscelano allintenzione di godere intensamente, senza alcun ragionevole dubbio. Versi romanticamente passionali, nonché di sincera dedica, ad una speciale donna. Intenso messaggio d’amore, che continuamene stimola le pulsioni del cuore del poeta!
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